32. La chimica della scrittura comica

Una battuta può essere completamente stupida, divertente oppure arguta.

Ma una battuta può essere anche una pugnalata al cuore, un sorso di veleno, la vendetta finale.

Se riuscite appena a cogliere quanti aspetti può aver una battuta capirete perché chi scrive comico è ossessionato dall’idea di renderla perfetta.

La struttura di base di una battuta: setup e punchline

Un documentario televisivo, History of the Joke, condotto da Louis Black ha esplorato l’evoluzione della battuta.

Tutti i comici intervistati concordano sul fatto che la struttura di base di una battuta è sempre stata una storia, anche molto breve, composta di due parti.

La prima, il “setup”, getta le premesse della storia. La seconda, la “punch line”, porta ad un finale inaspettato.

È il finale a sorpresa che provoca la risata.

Scrittura comica: dove torvare le idee per una battuta?

Da dove vengono le idee per la scrittura comica?

Dipende.

Ad ognuno di noi capita di tanto in tanto qualcosa di divertente.

Se siamo estroversi, lo raccontiamo alzando un po’ i toni e suscitiamo qualche risata.

Così crediamo di essere dei comici.

Ma non è così.

Il comico non può permettersi di aspettare che gli capiti qualcosa di divertente da raccontare.

Un modo per trovare materiale è:

  1. riorganizzare vecchio materiale
  2. crearne di nuovo ascoltando le news a livello locale, nazionale e mondiale.

Nel primo caso presta attenzione al fatto che le battute degli altri comici possono non andare bene per te.

Devi quindi scegliere la seconda strada: ascoltare attentamente tutto quello che vedi accadere attorno a te dal vivo, in televisione, nei film.

Immagina situazioni del tipo “come se” e gioca con le parole.

Perchè parlare di chimica nella scrittura comica?!

Probabilmente il termine chimica ti ha fatto fare un balzo indietro in un amaro passato di studenti delle superiori alle prese con una materia ostica, guidato in questa missione da una insegnante acida di mezza età, all’interno di un’aula disseminata di strumenti misteriosi dove si muove un gruppo di occhialuti imbranati.

Non c’è niente da ridere: l’occhialuto imbranato, all’epoca, ero io.

Ma tutto questo prenderà senso ora, ad anni di distanza, perché ritroverai alcuni dei termini tanto cari alla chimica per capire da quali formule nasca la scrittura comica.

Se noterai che alcuni dei termini verranno usati in maniera impropria, è perché in chimica non ho mai raggiunto la sufficienza.

“Ho provato a fare una battuta sulla chimica, ma il pubblico non ha avuto alcuna reazione.”

La chimica è lo studio di proprietà, composizioni, comportamento della materia.

La scrittura comica è invece studio di proprietà, composizione e comportamento delle battute.

Gli atomi sono le particelle che costituiscono la materia.

Le parole sono le particelle che costituiscono la comicità (le particelle subatomiche sono le lettere e suoni).

Questi atomi comici combinati fra di loro foto dei composti che si chiamano “battute“.

Anche se non esiste la tavola periodica delle parole, le battute possono comunque essere classificate in una serie di categorie che vedremo nei prossimi articoli.

Gli elementi della comicità, le parole, possono essere combinati fra di loro per ottenere diversi composti: dalla singola battuta fino al pezzo di Stand Up Comedy che può arrivare a durare oltre un’ora.

E così come ci sono delle regole di sicurezza nell’utilizzare i composti chimici, ci sono delle regole di sicurezza anche per combinare le parole ottenendo delle battute.

Negli articoli precedenti abbiamo visto come seguire le regole per mappare quello che scrivi.

In quelli che seguiranno vedremo come organizzare opportunamente le parole.

Perché se non presti un po’ di attenzione, rischi che ti accada la stessa cosa che accade maneggiando senza cautela i composti chimici: qualcosa ti esplode in mano.

Il POW (Play On Word = Gioco di parole)

La maggior parte della scrittura comica è basata sui giochi di parole, o Play On Word, abbreviato in POW.

Se ci fai caso è il suono onomatopeico usato nei fumetti quando il supereroe tira uno sganassone.

Così ti ricordi anche che la battuta viene definita PUNCH line.

La POW è lo stravolgimento di clichè popolari: una canzone, un libro, un film, un aforisma, una citazione famosa, uno slogan nazionale.

In pratica tutto quello che è largamente conosciuto a livello popolare.

Può fare uso di omonimie, doppi sensi o assonanze.

Diversamente dallo slapstick (comicità basata su azioni volutamente maldestre e eventi umoristicamente imbarazzanti) che è basato prevalentemente su una fisicità in grado di trascendere le differenze culturali, il successo nella creazione e nella performance basata sul POW dipende molto dalla capacità di interpretazione del performer e della capacità del pubblico di cogliere le sfumature del linguaggio.

Le punchline in una lingua funzionano difficilmente in un’altra.

I giochi di parole costituiscono la base applicabile in molte situazioni comiche.

Spaziano dalle filastrocche per bambini fino ai più raffinati doppisensi.

La capacità di giocare con le parole è completamente naturale per gli scrittori comici come allacciarsi le scarpe.

Tutte le varianti si possono annoverare: malapropismi, doppi sensi, parole divertenti, ossimori.

GLi atomi della comicità: le parole.

Ci sono parole che risultano più divertenti di altre per suono di pronuncia.

Recenti ricerche (che non cito per non fare gravare sulle tue spalle il fardello dell’ignoranza) hanno dimostrato che le parole con il suono “c” duro suscitano nei bambini relazioni di divertimento, benessere e gioia.

Se ci pensi quando parliamo ai bambini la parola usata più spesso nei primissimi mesi di vita è “cucù”.

Poi diventa “corri a mettere in ordine la tua camera”.

Che non è molto divertente però.

In ogni caso, esistono milioni di parole divertenti.

Contrariamente alle parole chiave, che si trovano alla fine di una frase, le parole divertenti si trovano al centro e possono costituire elenchi, gruppi, cibi, attività fisiche.

Alcuni comici sono molto gelosi delle loro parole buffe, tanto da inveire contro coloro che le usano.

Fortunatamente non sono proprietà privata.

L’importanza del nome

I nomi propri

Ogni etnia ha dei nomi che stimolano il sorriso. Guido, Pepe, Pixie.

Spesso però il nome è divertente perché incontra le nostre aspettative: di che nazionalità di aspetteresti che fosse Josè?

Oppure Hans te lo vedi più in Germania, Francia o America?

E Tony Soprano…?

Molti Stand Up comedian adottano soprannomi che sembrano più Nickname, sia fra i maschi (Jimmy, C.K., Arj, Aziz, ecc…) che le femmine (Ellen, Amy, Lucy, Woopi, Rita, ecc…).

E solo una coincidenza se Jack Roy (all’anagrafe Jackob Cohen) ha iniziato a riscuotere successo dopo avere cambiato il proprio nome in Rodney Dangerfield?

O che i fratelli Marx hanno spopolato quando hanno cambiato i loro nomi Julius, Leonard e Adolph in Groucho, Chico e Harpo?

Zero Mostel originariamente si chiamava Sam.

Ha deciso di chiamarsi Zero per poter dire di…tirare fuori qualcosa dal niente.

Posti e città

Non c’è limite al numero di nomi di città, luoghi, strade, vie, hotel, ristoranti, bar, college che possano essere usate come stimolo comico.

Più sono localizzabili meglio è.

Ecco per te una serie di location che parlano da sole dove ambientare le tue storie.

  • Lecco
  • Bastardo
  • Femminamorta
  • Casa del matto
  • Trepalle
  • Sesso
  • La ficaccia
  • Omomorto
  • Ovada e Ovegna
  • Vagli Sotto e Vagli Sopra
  • Whynot
  • Climax
  • Fucking

Ma alcune città possono essere bersaglio o oggetto di comicità grazie agli stereotipi preesistenti o appositamente creati dal comico di turno.

Fino a qualche anno fa in America si faceva riferimento a nomi inventati.

Ora, grazie al fatto che molti comici sono originari di New York, nessuno stato è più bersagliato del New Jersey.

Uno studio rivela che le persone del New Jersey sono stanche di essere intervistate dal programma Jersey Shore. Vogliono tornare alla cara vecchia domanda tipica del New Jersey: “Cos’è questa puzza?”.

Jay Leno

Cibi e prodotti

Esistono diversi cibi e prodotti che hanno nomi singolari e particolarmente divertenti per il loro suono: tuttifrutti, frankfurter, krispy, ecc… ma probabilmente il più famoso (ed infamato) è Spam.

Esiste uno sketch di diversi minuti nel quale i Monthy Python spalmano ovunque lo Spam.

Questo largamente famoso sketch ha portato Eric Idle a chiamare il proprio musical Spamalot.

Vogliamo dimenticare Scottex, Spick e Span e Daewoo?

Sono andata ad un autonoleggio e mi hanno dato una Daewoo. Daewoo è il termine coreano che sta per “vai a piedi”

Karen Rontowski

Espressioni etniche

Mentre sul panorama comico si diffondono le battute di carattere etnico, le battute che usano espressioni idiomatiche tipiche di una lingua devono partire da una profonda conoscenza del significato delle stesse.

Ad esempio, molti comici hanno utilizzato il termine Yiddish “schmuck” per indicare “stupido” senza sapere che vuol dire (letteralmente tradotto) “pene”.

Grazie anche al fatto che per un periodo i comici ebrei hanno dominato le scene in America, molte espressioni vennero sostituite con termini ebraici, il cui suono era molto più divertente del corrispettivo inglese.

Per esempio bar mitzvah suonava più interessante di cresima, e rabbi, grazie agli stereotipi, rendeva molto più di prete.

Altre parole Yiddish comunemente usate: putz, klutz, schlemiel, shtick, chutzpah, goyim, schlep, kvetch, and meshuggener.

Altra forte ascendenza hanno avuto anche le parole e i cibi tedeschi.

Nel film Frankenstein Junior non possiamo dimenticare l’espressione di terrore davanti all’enorme “shvantzenstucker” di Madeline Kahn.

E gli stupidi professori tedeschi di Sid Caesar si chiamavano Kurt von Stuffer, Siegfried von Sedative e Rudolf von Rudder.

Animali

Alcuni animali veicolano immagini divertenti.

Altri, ad esempio cagnolini, gattini, micetti, ispirano tenerezza.

I procioni sono animali che hanno troppa fiducia in se stessi. Il modo in cui si vestono non li rende per niente adatti alla foresta. Lunga tuta di pelliccia, guanti neri da volante, coda bicolore, piccoli occhiali. Oh andiamo procione, cosa devi dimostrarci ragazzo?!

Tony Woods

Per qualche straordinario motivo dobbiamo assegnare nomi strani o divertenti non solo agli animali di compagnia ma anche a quelli selvaggi.

Sono venuto qui con la Southwest Airlines. Il colore dei loro aerei li fa assomigliare a Shamu L’orca assassina del San Diego SeaWorld. Dev’essere facile trovarlo se dovesse cadere in mare. Dev’essere divertente cercare di uscire mentre una vera orca cerca di scoparti in finestrino.

Robert Schimmel

Numeri

Anche quando parliamo di numeri, alcuni sono più simpatici di altri.

Nella scrittura comica, il risparmio nell’uso delle parole è quasi maniacale.

Con un’eccezione, ovvero i numeri.

Se i numeri sono importanti all’interno di una battuta, devono essere scritti o pronunciati in modo che venga attribuita loro la giusta importanza.

Millecinquecento può diventare “uno punto cinque zero zero”.

Le otto e un quarto sono le “otto e quindici minuti”.

Sei metri e mezzo, “sei metri e 50 centimetri”.

Ogni sillaba deve contenere una parte di significato, oltre che di informazione.

Vengo da una famiglia molto numerosa: nove genitori.

Jim Gaffigan

Finita questa iniziale dissertazione sui nomi, perchè non dedicare il prossimo articolo a due classici della scrittura comica: doppi sensi e malapropismi…? 😉

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